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Do you speak English? L’Italiano dimenticato

Parli inglese? Hai parenti in Francia? Sai qualcosa di Tedesco? E di Russo?
Ecco alcune delle domande che girano ultimamente. E, molto spesso, le risposte sono “Si, conosco tutte le lingue del mondo”. Tutte, eccetto l’Italiano.
A cosa serve vantarsi di sapere lingue futili, se poi la propria diventa sconosciuta? In cosa ci è utile sapere un Inglese corretto se poi non sappiamo scrivere “immagine” in Italiano?
Questo è ciò che si nota: molte, non tutte assolutamente, ma numerose persone tendono a voler conoscere le lingue straniere, comprese quelle più complesse quali il Giapponese o il Turco.
Ma perchè?
Forse è per antonomasia degli Italiani l’avere questo atteggiamento. Non c’è più l’orgoglio di vivere in questa meravigliosa penisola, del sapere perfettamente la propria lingua: si preferisce saperne tante e poco.
E allora, se questo è il presente, non oso pensare quale sia il nostro futuro.
“Garage”, “business”, “hacker” e così via, sono solo alcune delle parole straniere che l’Italiano ha annesso al suo vocabolario. Mentre in Inghilterra, così come in Francia ed in molti altri paesi, il massimo che hanno acquistato da noi è “pizza” e “pasta”.
Gli Spagnoli, ad esempio, non ammettono che si dica “film” invece di “película”. C’è un vero e proprio senso di appartenenza alla propria terra, qualcosa che in Italia sembra mancare.
Così, in un ipotetico futuro, i giovani parleranno più Inglese che Italiano.
Ed io sono dell’opinione che il senso d’appartenenza sia una delle cose fondamentali del vivere civile.
A noi Italiani piace far vedere che abbiamo parenti all’estero, piace “inglesizzare” ogni parola, piace dimostrare di sapere (anche male) tante lingue, anche le più complesse.
Dovremmo invece imparare ad amare la nostra di lingua, amare il nostro paese, essere orgogliosi di vivere in Italia, dove abbiamo il 40% dei beni culturali di tutto il mondo. Bisognerebbe cercare di portare l’Italiano all’esterno della penisola, non altre lingue all’interno di essa.
E soprattutto non ci dimentichiamo che la nostra lingua ha una storia millenaria. Basti pensare ad i suoi “genitori”: il latino ed il greco. Due lingue antiche meravigliose, che appartenevano ai più importanti filosofi, scrittori di tutti i secoli; e che, ancora oggi, insegnano a vivere a molti studenti.
Dopotutto, ammetto che spesse volte le lingue straniere sono importanti. Ma il succo della questione, il problema è sto ponendomi, è perchè le persone non capiscono che la più importante è la propria di lingua, la propria grammatica, i propri modi di fare. Poichè, nonostante tutto, con tutti i pro ed i contro, io sono fiera di essere Italiana, d’avere come bandiera il verde della speranza, il bianco della pace, della fede ed il rosso come la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi.