Benvenuto tra noi “Napoletano”
BENEVENUTO TRA NOI “NAPOLETANO”
In Italia serve un pezzo di carta per ogni cosa, ma io mi sono sentito napoletano dal primo momento che sono entrato al San Paolo, ho pianto due volte, quando sono arrivato per la gioia e nel 1991 quando sono andato via, grazie Napoli.
Di, Gennaro cinquegrana
Napoli, 06 luglio 2017
Ieri non è stata una giornata come tante, l’attesa è giunta finalmente al termine, finalmente il conto alla rovescia segna solo i minuti, poi la cerimonia avrà inizio. Ed è così che la serata è cominciata, tra ansia e attesa per l’investitura del “Dio” del calcio Diego Armando Maradona di cittadino onorario “Napoletano” con la N maiuscola volutamente. Erano circa in 10 mila i presenti all’appuntamento, pronti, hanno risposto ad un appello mai lanciato, un tam tam del cuore che ancora batte ed è ancora “Lui” a far battere il cuore dei napoletani il che salutano l’adorato cittadino onorario. Non è mancata la polemica gli ultrás hanno disertato l’evento. In nome di una mai acuita tensione con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Sul palco anche l’amico Siani e l’assessore con delega allo sport Borriello. Quale occasione migliore per rinnovare insieme al Pibe de oro il primo scudetto conquistato dal Napoli, nello storico ed avvincente campionato 19866/87. In piazza numeri di presenza deludenti, erano in molti, ma sono state disattese le aspettative degli organizzatori e della Questura di Napoli. Molte le precauzioni per garantire la sicurezza ed lo svolgimento tranquillo della cerimonia, i recenti fatti terroristici, che hanno colpito Londra, Parigi e Bruxelles non consentono disattenzioni, e così è stato, ottimi i sistemi di sicurezza, molti gli agenti mobilitati, blindata la piazza con i famosi blocchi in cemento” new-jersey anti-intrusionei”, rigorosi i sistemi di controllo, non oltre le 32 mila presenze la capacità massima prevista. Presenti i compagni di spogliatotio degli anni degli scudetti e delle Coppe conquistate dal Napoli guidato da Diego. Ricordi di chi in quegli anni era presente allo stadio, ma il mito Diego Armando Maradona contamina anche i loro figli e i tanti ragazzi che lo hanno conosciuto solo attraverso video e racconti di genitori e nonni. Il “Pibe de oro” è salito sul palco dopo l’esibizione degli artisti che sono intervenuti all’evento, anche gruppi musicali, (Foja, Lina Sastri, Gigi e Ross, ) accolto da cori di entusiasmo. Funestata da polemiche e non solo, così è iniziata la seconda giornata di Maradona a Napoli. Il sindaco De Magistris, dopo una serie di annunci e smentite, in un clima particolarmente teso, alla luce degli eventi di violenza verificatisi a Palazzo San Giacomo, che hanno visto militanti dei Centri Sociali prendere d’ assalto e travolgere gli agenti della Polizia Locale, presenti, nel corso degli scontri alcuni agenti hanno riportato ferite e contusioni varie, alla fine la Sala Giunta è stata occupata questa la dice lunga sull’autonomia di chi amministra la città. A contestare il sindaco De Magistris, anche gli Ultras della Curva A, che con striscioni lo accusavano di cercare solo “soldi e visibilità”. Alla luce di tutto ciò, il sindaco aveva annunciato che la cerimonia di investitura della cittadinanza onoraria al numero 10 Azzurro, sarebbe stata spostata in Comune per motivi di ordine pubblico, invece che nella prevista Piazza del Plebiscito, come da programma. Non si è fatta attendere la risposta dello Staff di Maradona, che ha bocciato la proposta del sindaco senza mezzi termini. Da li una estenuante trattativa, condotta dai collaboratori del sindaco, nel tentativo di convincere il fuoriclasse argentino a recarsi a Palazzo San Giacomo. Molte le voci contrastanti filtrate che vedevano un Maradona che in silenzio presentarsi al Comune. Altre voci lo vedevano a Palazzo San Giacomo solo dopo lo spettacolo, insomma una sequela di contrastanti notizie sono rimbalzate dal Palazzo. Alla fine ha vinto la ragione, Maradona non si sarebbe mai negato ai gruppi del tifo organizzato, che, presenti in piazza. C’è voluta un’ora per trovare la quadra, Maradona è giunto a Palazzo San Giacomo, dove nell’ androne era stata sistemata una pedana con il Gonfalone della Citta’, ed ha ritirato e baciato la pergamena che lo eleva al ruolo di cittadino onorario di Napoli. Il sindaco De Magistris lo ha abbracciato, ma si è guardato bene di presentarsi sul palco, ha quindi disertato l’evento pubblico. – Con lui la città ha dimostrato di saper vincere – ha affermato il sindaco nel consegnare la pergamena a Diego. La risposta del Pibe , commosso è stata come sempre intrisa di amore per Napoli – Sono stato napoletano dal primo giorno che sono arrivato. Nessuno mi ha voluto bene come voi-. Dopo la cerimonia ufficiale il Pibe de oro è salito sul palco accolto dal coro inneggiante Diego… Diego.. ha ballato sul coro …Ho visto Maradona…. Poi ha chiesto ai tifosi di intonare il coro ..un capitano….Nel corso della manifestazione sul palco sono saliti i campioni del Napoli del primo scudetto 1986/87), tra cui Ciro Ferrara, fischiato dalla piazza che gli ha subito dedicato il coro …chi non salta è juventino… nonostante i tentativi di Maradona di dissuaderli. Applausi a Bruscolotti, De Napoli, Carannante, De Fusco, Renica, Romano, Giordano, Carnevale. Maradona ha raccontato: «La prima volta che sono entrato al San Paolo ne sono uscito piangendo, ma ho pianto anche quando me ne sono andato nel 1991.