Politica

VERGOGNA RAI !!

 

 

 

                  

VERGOGNA RAI !!

L’ ammiraglia del servizio Pubblico dimentica il voto in Sicilia !!!

 

Napoli, 05 novembre 2017

Di Sergio Angrisano

Fuga per la vittoria è un film del 1981, così titolava John Huston, un suo film liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra una squadra di detenuti di un campo di prigionia nazista e la squadra delle guardie. Oggi forse il grande regista, guardando alla situazione interna al Pd ( in corsa per le elezioni in Sicilia per il rinnovo del Consiglio regionale),forse lo titolerebbe: Fuga per la sconfitta. Difficile immaginare il Pd che sarà all’indomani del risultato delle elezioni siciliane. Sicuramente ci dirà sicuramente cos’è il Pd del presente: un partito in stato confusionale, di gente che scappa. Una gioia per gli occhi guardarli mentre se la danno a gambe è uno spettacolo vergognoso.

Imbarazzanti i commenti dei diretti interessati, “domenica si vota? Davvero? Peccato non potrò esserci, non ci sono, io neppure, e tu? Io neanche, io ho un impegno da mia suocera, io ho la nipote incinta, io avevo promesso di andare a giocare a calcetto con mio figlio, a sentir loro una vera disdetta non poterci essere, per battersi fino all’ ultima scheda. Imbarazzante la situazione del candidato alla Regione, Fabrizio Micari, abbandonato a se stesso, costretto a dover chiudere la campagna. Il più classico dei comportamenti per certa gente, abbandonare la nave quando sta per affondare. Ultima, ma solo in ordine di tempo a dare forfait, è  Maria Elena Boschi, partita per un improvviso ed inderogabile viaggio il Giappone, imitando il suo “mentore” Renzi che a sua volta è negli Stati Uniti in visita al suo amico Obama, non trovando evidentemente altro luogo più lontano dalla Sicilia. La Boschi, motiva la sua “fuga” dichiarando che le è stato riservato niente meno che un «keynote speech» alla World Assembly for Woman in corso nella capitale del Sol Levante. Impossibile quindi per i big del PD restare vicino al candidato del centrosinistra alla Regione Sicilia, una sfiga inimmaginabile solo due mesi fa per il povero Micari.

Tutto questo via vai non sfugge agli occhi attenti degli osservatori, inevitabile la polemica. Vergognoso l’atteggiamento della Rai, che oscura la campagna elettorale in Sicilia, una campagna che puzza di flop per i democratici. Da qui la decisione, niente speciale: in onda Fazio fino alle 23.45. Dunque, stasera, mentre l’universo televisivo, dedicherà il dibattito su exit pool e sui risultati delle elezioni siciliane, La RAI , ha deciso che a Che tempo che fa, si dovrà continue a parlare del più e del meno attorno al tavolo sorretto dall’acquario con i pesci rossi. È così: nonostante l’importanza anche a livello nazionale del confronto elettorale sull’isola, alla Rai non hanno ritenuto di cambiare la programmazione dello show di Fazio, che andrà in onda, come da programmazione fino alle 23,45, questa la decisone dei vertici RAI.Le urne siciliane  chiuderanno alle 22.00 , tutte le reti si tufferanno  sugli esiti degli exit poll. Quindi, possiamo affermare con moderata certezza che il destino di 5.082 milioni di italiani per la RAI hanno meno importanza delle frivole e inutili chiacchiere che si consumano nel programma di Fazio? Mitraglietta Mentana aspettando l’evento starà facendo riscaldamento almeno da un mese, aspettando di andare in onda con la sua immancabile maratona: il programma della 7 è in pole position alle 21.30, con collegamenti ed inviati in Sicilia per una no-stop che durerà fino a quando arriveranno i risultati definitivi. Stessa cosa per tutte le reti All News si sono organizzate, come prevedibile che fosse, con, grafici, schermi, studi, ospiti. E sul primo canale che fanno? Discettano amabilmente, tra una battuta e l’altra, di cinema, arte, letteratura, sport. In tutto questo turbinio, l’ammiraglia Rai che fa? Consegna l’importante evento politico a: Rainews24, a partire dalle 21,50, e poi, dalle 22,35, uno Speciale del Tg2 e le edizioni del Tg3 e della Tgr. Raiuno interverrà con la normale edizione del Tg di mezzanotte, detta così, sembrerebbe tutto normale. In realtà non è così, senza voler necessariamente pensar male, non si può prescindere dal fatto che Raiuno resta, nonostante tutto, è la rete che fa registrare il maggiore numero di ascolti. Eppure i vertici RAI hanno preferito non “disturbare “ gli spettatori lasciandoli tranquilli e “regalare” al suo vasto pubblico le bellissime immagini in programma delle gare di Carl Lewis e Patty Pravo, ospiti stasera a Che tempo che fa. Volendo invece pensar male, non è che la Rai abbia assunto questa “discutibilissima” decisione per evitare di dovere raccontare ila possibile crollo  del partito di Renzi. Perché continuano a definire la RAI Servizio Pubblico, quando poi, del pubblico sono interessati esclusivamente al pagamento del canone? Una Rai apertamente sottomessa alla politica, in barba a tutte le regole di autonomia e di scelte editoriali. Chiaro che la strategia sia partita dall’alto: la scelta dei vertici Rai, che hanno puntato prima  sul DG  Campo Dall’Orto e poi di Mario Orfeo,  puntando su personaggi  come Fazio e le sorelle Parodi  per eliminare i programmi più spinosi, che invitano il pubblico alla riflessione, o altri che vanno a soffiare sul malcontento popolare, come erano L’Arena di Giletti o Virus di Nicola Porro. Strano che a nessuno possa essere venuto in mente di chiedere a Bruno Vespa di realizzare uno speciale Porta a Porta come si è fatto in occasioni elettorali così importanti. Difficile giustificare questa  decisione, imputandola ad una mera questione di ascolti, Vespa non avrebbe ottenuto un risultato inferiore rispetto  al programma di Fazio che di certo non sta brillando proprio in fatto di ascolti. Altra riflessione che ci induce a pensare male, “la Rai si è pure persa l’attesissimo match tv di martedì fra Matteo Renzi e Luigi Di Maio”. Anche se ad onor di cronaca, va detto che a viale Mazzini hanno fatto pressione per averlo, ma il candidato premier dei 5 Stelle ha preferito DiMartedì di Floris, in onda su La7, ambiente considerato più ospitale. (da qui, il pensar male sulla effettiva autonomia della  Rai) Insomma, da qualunque parte la si guardi, meglio tenere lontano il pubblico, vasto, anziano, tradizionalista e votante del primo canale dai possibili fallimenti  del PD in Sicilia !

 

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore