DI MAIO – INCONTRA LA STAMPA ESTERA IN CONFERENZA STAMPA

Molte parole, pochi fatti, al momento nessun governo possibile all’orizzonte

 

Roma, 13 marzo 2018

dall’inviato Sergio Angrisano

Si è tenuta oggi l’atteso incontro con la stampa estera. Luigi Di Maio affronta diversi argomenti, dall’elezione dei presidenti delle Camere, che ritiene non riguardare le dinamiche del governo. La conferenza ha dato la sensazione di un diktat più che volontà di salvaguardare gli interessi degli italiani, una sorta di resa dei conti. Abbiamo “vinto” siamo il primo partito, il governo lo si fa con Noi, così si potrebbe sintetizzare il discorso di Di Maio, che aggiunge, “non contempliamo ipotesi di un esecutivo istituzionale o di tutti”. Forte del risultato che è venuto fuori dalle urne, Di Maio incalza “se gli altri partiti vogliono il voto, non ci spaventano”. Una sorta di diktat, una dimostrazione di muscoli che di sicuro non fa bene al Paese. Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle, a distanza di poco più di una settimana dal voto, ha tenuto deciso di tenere una conferenza stampa nella sede della stampa estera, nel corso della quale ha toccato alcuni dei punti più delicati, proprio mentre sono in corso, trattative ed incontri tra le varie segreterie politiche per la formazione di un possibile esecutivo. – Le nostre misure economiche saranno ispirate alla stabilità del Paese e alla qualità della vita degli italiani, vogliamo stare fuori dalle diatribe dei partiti -, ma al tempo stesso rassicura l’Europa,  – il Nostro obiettivo è ; di rimanere, in Europa, nell’euro, e nella Nato. Così il candidato premier del Movimento 5 Stelle nel corso della sua conferenza stampa alla stampa estera. Un vero e proprio attacco al ministro dell’Economia ancora in carica. “Irresponsabile è Padoan che oggi a Bruxelles ha risposto ‘non so’ sul pericolo di instabilità” ha aggiunto Di Maio. “Sembrava pensare ‘ora che vado all’opposizione avveleno i pozzi’. Quindi l’ammissione dell’aspirante premier pentastellato: “Se serve alla nostra gente sforeremo il tetto del 3%”. Sulla stessa linea di Salvini, che oggi celebrava il suo ultimo giorno da parlamentare europeo. Immaginare un governo Di Maio – Salvini, sembrava fino e a pochi giorni fa impossibile, ma i punti di incontro programmatici sono veramente tanti. Diventa difficile pensare che Salvini possa fare da stampella ad un governo a 5 stelle. Il divario tra nord e sud è un problema storico – sociale che andiamo indietro con la memoria, di un secolo e mezzo, non dobbiamo faticare molto per verificare le disparità di trattamento tra Nord e Sud, dai vari governi che si sono in questi anni avvicendati, basti pensare che un operaio del Sud a parità di mansioni percepisce il 16% in meno rispetto ad uno del nord, ma dalle parole di Di Maio, non è stata fatta menzione di eventuali interventi per ristabilire uguaglianze, eppure il risultato elettorale ha disegnato con estrema chiarezza la provenienza della  maggioranza dei voti raccolti. Unico dato certo, è che al momento non si intravedono maggioranze possibili, le distanze planetarie tra le varie fazioni in lotta per accaparrarsi la poltrona più alta in parlamento sono incolmabili, benché alcuni punti dei programmi: PD e Lega siano sovrapponibili al programma dei 5stelle. Da questa conferenza stampa emerge un dato, poche idee, tanti messaggi trasversali, molta arroganza, come ha tenuto a precisare anche il neoeletto segretario PD Martina. Intanto, gli italiani aspettano .

Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore