Scienza

IL CORPO UMANO UNA MACCHINA PERFETTA E COMPLESSA

IL CORPO UMANO UNA MACCHINA PERFETTA E COMPLESSA

Le sensazioni e le percezioni (Gestalt)

Napoli, 24 giugno 2018

Di: Sergio Angrisano

Facile parlare di sensazioni e percezioni, due distinti fenomeni che coinvolgono i nostri sensi e la nostra mente quotidianamente, in situazioni banali, ma anche e soprattutto in situazioni critiche e complesse. Cosa distingue una sensazione da una semplice (?) percezione? Proviamo a spiegare “senza alcuna presunzione scientifica” cosa distingue questi due straordinari fenomeni.

La sensazione è un fenomeno psichico più elementare ed immediato: essa consiste nella stimolazione degli organi di senso (vista, udito, olfatto, gusto, tatto e gli organi della sensibilità interna), che forniscono all’uomo le prime informazioni sulla realtà sia esterna che interna. Le sensazioni, si possono catalogare, sostanzialmente in due semplici, ma nette categorie : le sensazioni esterne, cioè , quelle determinate dalla: vista, dall’ udito, l’olfatto, dal gusto e dal  tatto, sono dette sensazioni esterne perché si riferiscono a stimolazioni provenienti all’organismo dall’ambiente esterno. Ma andiamo a vedere quali sono le visioni esterne.

La vista è uno dei sensii più importanti. I suoi recettori sono situati sulla retina, una membrana interna dell’occhio, la cui superficie è tappezzata dalle fibre terminali del nervo ottico. Questi recettori, che sono molto diversi sia per la forma che per la funzione, vengono chiamati coni e bastoncelli. I coni funzionano nella visione diurna e ci permettono di distinguere tutti i colori. Mentre i bastoncelli funzionano nella visione crepuscolare e notturna e permettono di vedere i cosiddetti colori acromatici (ossia il bianco, il nero e le diverse sfumature del grigio). Sulla retina vi sono tre tipi di recettori, ognuno dei quali è sensibile ad una coppia di colori: chiaro/scuro; giallo azzurro; rosso/verde. Il colore non esiste in natura. Poi, ci sono, le non meno importanti, quali: l’udito, le sensazioni uditive derivano dalle onde sonore, che sono vibrazioni fisiche dell’aria o di altri mezzi (acqua, metalli etc.). Le sensazioni uditive corrispondenti a tali vibrazioni vengono chiamate suoni (vibrazioni semplici periodiche) o rumori (vibrazioni complesse non armoniche). Le principali caratteristiche del suono sono: l’altezza del suono (frequenza della vibrazione), l’intensità (ampiezza dell’onda) e il timbro (qualità caratteristica dello strumento musicale). Ma, anche il tatto ha la sua rilevanza, la pelle contiene diversi tipi di recettori sensibili al contatto, alla pressione, alla temperatura, al dolore, al solletico e al prurito. La percezione tattile permette di discriminare le stimolazioni meccaniche e pressorie degli oggetti sulla pelle, di distinguere gli oggetti fra loro in base alle loro caratteristiche di superficie; inoltre influisce sulla capacità di afferrare e impugnare gli oggetti. Poi, quella peccaminosa determinata dal gusto, il senso del gusto ci permette di alimentarci con piacere, rendendo gradevole un’esigenza biologica. La lingua presenta quattro diversi recettori (le papille gustative) diversamente disposti sulla sua superficie ed altamente specializzati per ogni tipo di sapore: dolce, amaro, acido e salato. Nell’esperienza gustativa confluiscono sia queste sensazioni specifiche, sia altre informazioni provenienti dagli altri sensi. Che vita sarebbe se non avessimo il meraviglioso senso dell’olfatto. Possiamo dire che è veramente uno tra i più importanti tra i sensi di cui siamo dotati. Possiamo affermare che grazie all’olfatto, L’uomo della preistoria riceveva le principali fonti di informazione sull’ambiente proprio l’olfatto, ha contribuito alla sopravvivenza del genere umano, evitando così l’estinzione. L’olfatto, lo informava sulla presenza degli animali feroci, permettendogli di difendersi in tempo. Nonostante l’olfatto abbia perduto gran parte della sua efficacia ai fini della sopravvivenza, esso conserva ancor oggi rilievo nella vita sociale. L’olfatto ha i suoi recettori nella mucosa nasale. L’olfatto contribuisce a farci apprezzare il sapore dei cibi. Ed eccoci, a quelle che definiamo sensazioni interne, che sono di fatto determinate da stimoli provenienti dall’interno dell’organismo. Che si manifestano in diverse modalità. Partiamo dalle sensazioni termiche, esse comprendono le diverse forme di sensibilità alla temperatura (sia esterna che interna all’organismo), alle variazioni termiche e alla sensazione del bruciore. Vi apparirà strano, ma il dolore è una sensazione avente carattere spiacevole. La reazione emotiva dipende notevolmente dalle differenze individuali, cambia da un individuo all’altro ed è spesso imprevedibile. In molte culture non industrializzate le donne partoriscono con facilità e senza dolore. Alcune persone tollerano dolori intensi senza lamentarsi; altri piangono per un leggero malessere fisico; altri ancora soffrono al solo ricordo di dolori provati nel passato. Nella stragrande maggioranza dei casi, il dolore presenta alcune implicazioni psicologiche: ma, va detto che, ogni malessere presenta alcuni “vantaggi secondari”, perché permette al sofferente di ottenere l’attenzione dei familiari oppure gli evita di assumersi delle responsabilità. Che meravigliosa macchina è il corpo umano, per esempio. ì recettori del senso dell’equilibrio sono collocati nell’orecchio interno (labirinto osseo) e ci informano sulla posizione del nostro corpo nello spazio anche in condizioni di instabilità ambientale (ad esempio su una barca o su un pavimento traballante). La sensazione dell’equilibrio è un’informazione indispensabile in particolari circostanze, quando non siamo in grado di vedere ciò che ci accade (ad esempio al buio, nella nebbia etc.). Quella più “comune”, ma solo perché è quella che crediamo di utilizzare maggiormente, è la sensazione cinestesica (senso del movimento) ci informa sul tipo di movimento compiuto dal corpo, sulla sua posizione nello spazio e sulla sua relazione con gli oggetti che lo circondano. I recettori sono localizzati nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni. Grazie alla cinestesia siamo informati sui movimenti globali e parziali del corpo, sulla resistenza e sul peso degli oggetti, sugli sforzi che compiamo. Inoltre ci aiutano ad avvertire lo stato di tensione muscolare o di rilassamento.

Ma, esaminiamo quali sono le differenze che intercorrono dalla sensazione alla percezione.

C’è differenza fra sensazione e percezione. Nella sensazione riceviamo semplicemente le impressioni dall’esterno (vedere un colore, sentire un rumore); essa è l’effetto semplice e immediato del contatto dei nostri recettori sensoriali con l’ambiente. Mentre la percezione richiede l’intervento del sistema nervoso centrale, che elabora le informazioni sensoriali e le organizza in un’esperienza complessa.

LA PERCEZIONE

La percezione costituisce la prima fase della conoscenza. Essa consiste in un’elaborazione delle diverse sensazioni provenienti dall’ambiente, che individua fra esse quelle rispondenti agli interessi momentanei e le integra con le esperienze passate; le organizza in un’esperienza complessa e dà loro una forma caratteristica, che generalmente coincide con quella degli altri, ma a volte assume caratteristiche individuali: gli stimoli vengono organizzati, modificati e ristrutturati in modo personale. Nessun individuo percepisce delle sensazioni isolate e neppure una semplice somma di sensazioni: ciò che percepiamo è quantitativamente e qualitativamente diverso dall’insieme delle informazioni dell’ambiente esterno, che colpiscono i nostri organi di senso. La sensazione isolata presenta caratteristiche piuttosto simili alla realtà, mentre le percezioni sono maggiormente influenzate dalla nostra personalità. La percezione visiva fornisce informazioni sui movimenti del nostro corpo in relazione agli oggetti del mondo circostante. Essa contribuisce a facilitare il riconoscimento e la discriminazione fra oggetti simili. La percezione uditiva permette di localizzare la provenienza dei suoni, di comprendere il linguaggio altrui e contribuisce notevolmente alla formazione del senso del ritmo. Il linguaggio è costituito da suoni (le vocali) e da rumori (le consonanti). La percezione stereofonica deriva dall’ascolto biauricolare: se ascoltiamo un determinato suono con entrambi gli orecchi percepiamo differenze di intensità e di tempo fra le due sensazioni isolate. L’orecchio più vicino alla fonte del suono lo avverte più intenso e lo percepisce in un tempo minore rispetto all’altro orecchio.

Secondo alcuni studiosi, la percezione è un’attività di organizzazione del campo fenomenico. Essi hanno scoperto che, in presenza di numerosi stimoli visivi, tendiamo ad unificare gli elementi aventi il maggior numero di caratteristiche comuni, rendendoli più evidenti e significativi di altri. Tutti noi tendiamo a organizzare i dati percettivi, in base alle caratteristiche degli stimoli (ad esempio punti colorati, suoni, linee etc.) e alla loro disposizione nello spazio e nel tempo.

 

I fattori fondamentali che trasformano le sensazioni isolate in configurazioni cariche di significato dipendono dalle caratteristiche fisiche degli oggetti e rendono la nostra percezione un’organizzazione stabile, e duratura nel tempo:

– La vicinanza nello spazio e nel tempo ci spinge a unificare fra loro elementi vicini nello spazio e nel tempo, tanto da farceli considerare simili: tendiamo a raggruppare insieme persone ed eventi che sono vicini nello spazio e a separare quelli che sono distanti. In psicologia sociale il fenomeno della superstizione si spiega come l’attribuzione di un rapporto causa-effetto a due eventi che si sono verificati ad intervalli di tempo molto ravvicinati.

– La somiglianza permette di collegare tra loro le cose che presentano caratteristiche simili, ma non uguali. La somiglianza determina un raggruppamento percettivo che è presente anche nelle altre persone, al punto che, secondo gli psicologi della Gestalt, esistono delle leggi vere e proprie che regolano e uniformano le diverse percezioni di ognuno di noi.

– La continuità: quando osserviamo un disegno geometrico tendiamo a considerare linee continue unificando gli elementi che presentano un andamento continuo, ossia sembrano andare nella stessa direzione.

– La chiusura ci spinge a percepire le figure chiuse come se fossero dotate di unità e a completare eventuali figure incomplete, in cui le lacune vengono inavvertitamente colmate, per cui si percepiscono figure intere.

– La pregnanza (buona forma) consiste nel correggere parzialmente le informazioni visive, provenienti da oggetti dotati di forma e contorno lacunosi, anomali o imprecisi.

Le illusioni

Quando le nostre percezioni non corrispondono alla realtà esterna, esse prendono il nome di illusioni. Si verifica un’illusione nei seguenti casi:

—    quando si percepisce un dato inesistente.

Ciò accade, ad esempio, quando percepiamo il movimento di una luce: se una serie di lampadine si illumina in successione, noi percepiamo una luce in movimento;

—    quando non vengono percepiti alcuni elementi realmente presenti nella realtà.

Un fenomeno simile è quello della giungla, in cui non si riesce ad individuare la presenza di alcuni animali perfettamente mimetizzati con il colore delle foglie e la forma dei rami. Un esempio grafico di tale illusione viene riprodotto nella figura 20, che nasconde alcune parole. Per comprendere il messaggio nascosto è sufficiente coprire la metà superiore di questa serie di segni. Sarà così possibile leggere le parole camuffate;

—    quando vengono percepiti dati ed aspetti diversi da quelli reali.

L’articolo è stato realizzato grazie all’ausilio di notizie reperite in rete (Blog) e agli studi di: La psicologia della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie, ‘psicologia della forma’ o ‘rappresentazione’) è una corrente psicologica incentrata sui temi della percezione e dell’esperienza

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Sergio Angrisano

Direttore Editoriale - giornalista televisivo e scrittore